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MADONNA COL BAMBINO, ANGELI E SANTI 2014

da | 26 Settembre 2014

            LA “MADONNA COL BAMBINO IN TRONO, ANGELI E I            

SANTI BERNARDO DI CHIARAVALLE E GIOVAN BATTISTA”

                                                             

   Pregevole trittico di Jacopo del Casentino

La preziosa tempera su tavola di Jacopo del Casentino presenta il trittico “Madonna col Bambino in trono, angeli e i santi Bernardo di Chiaravalle e Giovanni Battista”, ed è esposta  nella sede del Teatro degli Antei a Pratovecchio Stia. Vi si osserva un altarolo da viaggio, oppure destinato alla devozione privata, estremamente raffinato nella fattura e ben conservato grazie al sapiente restauro. Rappresenta l’unica opera firmata da Jacopo del Casentino, come si evince dal  nome dell’artista in basso nel pannello centrale: IACOBUS DE CASENTINO ME FECIT.

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La raffigurazione di San Giovanni Battista, patrono di Firenze, che reca un cartiglio iscritto con un famoso passo evangelico, può essere reputato indizio della provenienza fiorentina del committente. Il lavoro palesa  attentamente i caratteri stilistici peculiari di Jacopo, basati su modelli giotteschi tuttavia rivisitati verso un’indole più narrativa e descrittiva  con maggior slancio verso la ricchezza decorativa.  La scuola giottesca viene alleggerita dalla spontaneità gestuale del Bambino che afferra il velo della Madre mentre volge lo sguardo alla Crocifissione: simbolo ne è Gesù col corallo rosso come il sangue, ch’egli verserà per la salvezza degli uomini. Gioco forza osservare il gotico d’alta  pittura senese che si manifesta  grazie ai sapienti tocchi  d’epoca  nei confronti dei santi e dei dolenti. L’opera, donata agli Uffizi nel 1949 dal collezionista milanese Guido Cagnola, proviene dal mercato antiquario.

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Antonio Natali direttore della Galleria degli Uffizi nota che i fiorentini conoscono poco Firenze e.. “figuriamoci le altre zone…! Eppure il Casentino, grazie alla sua terra selvaggia e bellissima, offre grandi spunti meditativi in cui è piacevole soffermarsi. La “Venere del Botticelli”  –  prosegue – si,…bene! Ma è così facile da vedersi! Bisogna spostarsi, conoscere…la storia dell’arte tutta che andrebbe maggiormente incentivata, purtroppo vi è questo “feticismo culturale” di cui buon esempio è stato e continua ad esserlo: “La Ragazza con l’orecchino di perla”. Stavolta “La città degli Uffizi” è parte integrante di un tessuto ricco e vitale: motivo da esserne fieri!”

Natali con le sue parole ha avviato un dialogo: dialogo che viene spiegato in occasione della quattordicesima edizione del 2014  de  “La città degli Uffizi”, fortunata serie espositiva, ideata e fortemente da lui sostenuta, scegliendo stavolta il Casentino come sede e territorio da riproporre al pubblico. Questo in virtù degli gli antichi legami con Firenze all’insegna della cultura in tutte le sue espressioni, nonché della storia. In questa terra aspra e sanguigna, ancora oggi vengono conservati molti capolavori d’arte medievale e rinascimentale grazie ai rapporti con Florentia, nonché all’appartenenza dell’intera regione alla diocesi di Fiesole.

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Ma torniamo a Jacopo di Landino di Pratovecchio che Giorgio Vasari identificava con quel Jacopo del Casentino, contemporaneo di Giotto, di cui gli Uffizi possiedono l’opera sopra menzionata.

Doveroso ricordare  anche  altri lavori  in questo territorio quali la tavola della Madonna col Bambino di Romena del Maestro di Varlungo, il polittico murale di Taddeo Gaddi di Poppi che presenta la Madonna col Bambino e Santi. Alla  la fine del ‘300 ed inizio ‘400 risalgono non poche testimonianze di pittura tardogotica; come  non menzionare  i polittici di Bicci di Lorenzo e il finto trittico di Poppiena di Giovanni Dal Ponte che, per la chiesa delle monache camaldolesi di Pratovecchio, eseguì una pregiata Pala presente oggi alla National Gallery di Londra.

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Già, questo Casentino che agli inizi del  XIV secolo, ricevé  l’esule Alighieri oltre famosi  letterati quali Francesco Landini figlio di Jacopo, detto anche Francesco degli Organi per la sua grandezza musicale nel Medio Evo, ed ancora il buon Donato Albanzani amico di Petrarca e Boccaccio che insegnò retorica e grammatica a Venezia.

Sino al 19 ottobre  2014  è possibile visitare la mostra: pregevole il bel catalogo edito da Maschietto Editore, con allestimento curato da Opera Laboratori Fiorentini.

 

Carla Cavicchini

mail: cavicchini@tin.it

 

 

Carla Cavicchini

Carla Cavicchini

Giornalista

Carla Cavicchini è una giornalista free lance che lavora a Firenze, che ha maturato una solida esperienza nel mondo della comunicazione e dell’informazione. Con il suo stile chiaro e diretto, Carla si distingue per la capacità di raccontare le storie più umane e attuali, unendo rigore giornalistico a una spiccata sensibilità narrativa. Nel corso della sua carriera ha collaborato con numerose testate e ha partecipato a eventi e convegni di rilievo, lavorando a stretto contatto con professionisti del settore – tra cui registi e docenti universitari – che le hanno permesso di approfondire tematiche culturali, sociali e artistiche.

Nel suo blog, Carla condivide analisi, interviste e riflessioni che offrono uno sguardo critico e personale sulla realtà contemporanea, mettendo sempre al centro l’importanza di un’informazione etica e responsabile. Grazie a una costante ricerca di aggiornamenti e alla passione per il giornalismo, è riuscita a costruire un percorso professionale riconosciuto per l’attenzione al dettaglio e la capacità di cogliere le sfumature di ogni storia.

Questa esperienza e dedizione la rendono una voce autorevole e apprezzata nel panorama giornalistico, capace di coniugare professionalità e impegno civile a beneficio dei suoi lettori.

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