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da | 27 Giugno 2016

VIAGGIO  – A PIEDI, CHE MERAVIGLIA! –  VERSO L’UNIVERSO DELL’ALPE CIMBRA…  E TANTO ALTRO ANCORA

Abituati a vacanze esotiche in posti lontanissimi, a varie ore di volo, spesso sappiamo molto di usanze e curiosità tailandesi o peruviane, interessanti per carità ! Ma se, per gioco s’intende, facciamo un piccolo test e chiediamo al primo che ci capita dove stanno i mocheni o i ladini, anzi meglio, desideriamo saper qualcosa dei Cimbri (?!) . Scommettiamo che solamente alcuni vi sapranno rispondere.

Ma ecco la domanda di riserva: chiediamo adesso notizie di Folgaria, Lavarone, dell’Altipiano dei  Sette Comuni , delle montagne trentine e vicentine. Quasi ognuno di noi ha visitato o soggiornato in questi luoghi, per svago sciistico, forse i più, o per sano relax estivo.

E i Cimbri ?  Stiamo parlando della stessa cosa.

Essi sono infatti una minoranza etnica e linguistica sparsa tra le  montagne trentine, vicentine e in parte veronesi, la loro cultura e lingua è singolare tanto da definirsi tedesco-cimbra ed aver trovato tutela con la legge n. 482/1999 che salvaguarda le minoranze linguistiche, su impulso della Corte Europea delle lingue regionali.

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Se vogliamo andare indietro nel tempo dobbiamo risalire addirittura all’XI sec. quando intere popolazioni tedesche, perlopiù bavaresi e tirolesi, scendendo a sud delle Alpi, vengono a stanziare nelle aree di cui ci stiamo occupando, entrando in contatto con la lingua e cultura italiana – e con la Repubblica di Venezia -, pur mantenendo la loro autonomia linguistica.

Possiamo ben dire che questi insediamenti costituiscono la massima espansione della cultura tedesca a sud delle Alpi.

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Ancora oggi abbiamo una formidabile prova dell’esistenza dell’idioma cimbro, parlato e compreso, dalla maggior parte degli abitanti di Luserna, che vanta anche un Istituto e Centro di Documentazione a salvaguardia della lingua cimbra.

Purtroppo non altrettanto può dirsi di Lavarone e Folgaria ove oramai la parlata cimbra (Slambròt) è quasi scomparsa, residuando tuttavia nei cognomi e nella toponomastica.

Gli scenari di questi luoghi sono unici e spettacolari, diversi dai paesaggi dolomitici anche se poco distanti.

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Grandi orizzonti sono incorniciati da boschi e malghe, di tanto in tanto punteggiati da severe fortezze che ci portano con la mente a scenari ben più tristi e tragici, legati alle sanguinose battaglie combattute proprio qui dagli eserciti italiano ed austriaco nella Grande Guerra.

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Percorsi di guerra e forti, oggi ben restaurati, possono essere visitati. L’inevitabile sgomento che ci assalirà nell’immaginare i disumani sacrifici dei soldati in trincea, italiani o austriaci poco importa, al termine ci lascerà tuttavia una maggior coscienza di essere cittadini di una Europa finalmente in pace e dell’importanza di preservarla tale.

Ma veniamo a temi più leggeri e adatti a chi vuol trascorrere una piacevole vacanza da solo o con la propria famiglia.

L’ospitalità dell’Alpe Cimbra – Folgaria. Lavarone. Luserna – è una delle più complete. Si va dal noto comprensorio turistico invernale con impianti sciistici all’avanguardia e piste interminabili, tutte tra esse collegate, facili per i principianti e più impegnative per gli sportivi veri.

Per coloro che amano fare escursionismo non v’è che l’imbarazzo della scelta, praterie e pascoli, visita alle Malghe e vie alpinistiche più strutturate sono lì che vi attendono. Ogni tanto un piccolo villaggio intervallerà il percorso e se l’appetito si presenta… gli abitanti del luogo sapranno tentarvi a dovere – il famoso formaggio Vezzèna ne sia l’esempio – .

Per chi volesse non manca neppure il campo di Golf , a 18 buche, posto … a oltre 1.000 m. di altitudine.

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Le ciclopiste solcano le valli, utilissime per scaricare la tensione accumulata durante il lavoro ma, soprattutto, per entrare veramente in contatto con la natura, nel silenzio dei boschi in compagnia del solo fruscìo delle nostre pedalate.

Ma il vero paradiso si schiude agli occhi dei bimbi. La tradizione Cimbra è da sempre molto attenta al mondo dei piccoli e, per loro, ha elaborato nei secoli mondi fiabeschi che vedono in ogni dove folletti e fate, gnomi e streghette buone che per un momento sapranno incantare anche i grandi e, come ben sappiamo, un fuori-realtà a volte aiuta tutti, specie oggigiorno.

 Carla Cavicchini

cavicchini.press@gmail.com

335 20.95.87

Carla Cavicchini

Carla Cavicchini

Giornalista

Carla Cavicchini è una giornalista free lance che lavora a Firenze, che ha maturato una solida esperienza nel mondo della comunicazione e dell’informazione. Con il suo stile chiaro e diretto, Carla si distingue per la capacità di raccontare le storie più umane e attuali, unendo rigore giornalistico a una spiccata sensibilità narrativa. Nel corso della sua carriera ha collaborato con numerose testate e ha partecipato a eventi e convegni di rilievo, lavorando a stretto contatto con professionisti del settore – tra cui registi e docenti universitari – che le hanno permesso di approfondire tematiche culturali, sociali e artistiche.

Nel suo blog, Carla condivide analisi, interviste e riflessioni che offrono uno sguardo critico e personale sulla realtà contemporanea, mettendo sempre al centro l’importanza di un’informazione etica e responsabile. Grazie a una costante ricerca di aggiornamenti e alla passione per il giornalismo, è riuscita a costruire un percorso professionale riconosciuto per l’attenzione al dettaglio e la capacità di cogliere le sfumature di ogni storia.

Questa esperienza e dedizione la rendono una voce autorevole e apprezzata nel panorama giornalistico, capace di coniugare professionalità e impegno civile a beneficio dei suoi lettori.

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