Gli italiani preferiscono politiche di regolarizzazione per migranti irregolari, secondo un nuovo studio
Florence, 2 April 2025
In Italia, come in Europa, i cittadini preferiscono politiche che offrano ai migranti irregolari un percorso verso la regolarizzazione – a determinate condizioni –, anziché negare loro questa possibilità, secondo un nuovo studio condotto in cinque paesi. Questa conclusione, che sembra andare in controtendenza rispetto alla narrazione dominante, mostra come l’Italia si distingua, anzi, come il paese più favorevole tra quelli studiati all’adozione di politiche inclusive per questo gruppo di migranti.
Questo studio è stato condotto da ricercatori dell’Istituto Universitario Europeo (EUI) in Italia e dell’Università di Uppsala in Svezia, coinvolgendo 20.000 persone in Italia, Regno Unito, in Polonia, Svezia e Austria. La ricerca ha dato loro diverse opzioni politiche riguardanti i diritti sociali, le protezioni sul lavoro e l’assistenza sanitaria per i migranti irregolari, insieme a “programmi di regolarizzazione” che offrono percorsi per ottenere lo status legale.
Lo studio ha inoltre rivelato che l’accesso all’assistenza sanitaria primaria per i migranti irregolari è preferito rispetto a dare loro sussidi per i redditi bassi. Il sostegno pubblico alla fornitura di assistenza sanitaria varia tra i paesi: in Italia si è registrato il massimo supporto a politiche inclusive su diversi aspetti analizzati nello studio. Ad esempio, sebbene in generale ci sia stato poco o nessun supporto per il sostegno ai redditi bassi per i migranti irregolari, l’Italia è l’unico paese in cui i partecipanti si sono mostrati più ambivalenti, senza manifestare una netta preferenza né a favore né contro questa politica.
Martin Ruhs, responsabile del progetto PRIME che ha portato avanti lo studio: “I risultati mostrano che i residenti in Italia e nell’UE sono contrari a politiche semplicistiche, come l’opposizione totale e indiscriminata alla concessione dello stato legale ai migranti irregolari. Preferiscono invece politiche che distinguano tra diverse categorie di migranti irregolari e i diritti a cui dovrebbero avere accesso.”
Ruhs ha poi precisato: “Ciò non significa che i nostri intervistati vogliano offrire uno stato legale incondizionato e l’accesso ai diritti a tutti i migranti irregolari, ma dimostra che i cittadini hanno opinioni più sfumate su come la migrazione dovrebbe essere gestita di quanto i responsabili politici solitamente riconoscano”.
La ricerca evidenzia che, con una stima di 2-3 milioni di migranti irregolari in Europa, i responsabili politici si trovano di fronte alla sfida di bilanciare l’applicazione delle leggi sull’immigrazione con la protezione dei diritti fondamentali degli irregolari. Mentre i governi europei continuano il dibattito sulle riforme migratorie, questo studio fornisce prove pertinenti che politiche pragmatiche e ben strutturate verso i migranti irregolari possono ottenere l’approvazione pubblica, pur rispettando i diritti fondamentali.
Principali risultati: l’opinione pubblica sulle politiche migratorie
Preferenza per la regolarizzazione mirata: In tutti e cinque i paesi, i rispondenti hanno mostrato un supporto costante per politiche che permettano ai migranti irregolari di ottenere la residenza legale a determinate condizioni, come una permanenza minima e un casellario penale pulito.
Combinare diritti e controllo dell’immigrazione: Le politiche che integrano l’accesso ai diritti legali con alcune misure di controllo dell’immigrazione (ad esempio, obblighi di segnalazione per i fornitori di assistenza sanitaria) tendono a generare una maggiore accettazione pubblica, anche se l’effetto varia a seconda del tipo di politica e del paese.
Differenziazione tra diritti sociali e diritti lavorativi: Mentre gli intervistati tendono a supportare l’accesso condizionato all’assistenza sanitaria primaria per i migranti irregolari, mostrano una forte opposizione nel concedere benefici economici, come il sostegno al reddito basso. Il pagamento degli arretrati per salari non pagati (un diritto fondamentale del lavoro) è invece sostenuto quando collegato a misure di controllo migratorio.
L’importanza dello status legale precedente e del contributo economico: Le persone sono più disposte a sostenere la regolarizzazione e la protezione dei diritti per quei migranti irregolari che abbiano già lavorato legalmente nel paese ospitante, soprattutto in ruoli essenziali come l’assistenza agli anziani.
Contatti
Maria Hernandez, European University Institute
maria.hernandez@eui.eu / + 39 335 829 5719
Elena Torta, European University Institute
elena.torta@eui.eu / +39 349 520 2304
Informazione sui sondaggi
I sondaggi hanno coinvolto 20.000 rispondenti in cinque paesi europei e sono stati condotti online dalla società di ricerche TGM tra novembre e dicembre 2024.
Informazioni sul progetto PRIME
Questo studio fa parte del progetto ‘Protecting Irregular Migrants in Europe (PRIME): Institutions, Interests and Policies’, finanziato dall’Unione Europea attraverso il programma di ricerca “Horizon Europe”. PRIME è un progetto internazionale di ricerca e politica che analizza le condizioni dei migranti irregolari in Europa. Il progetto è gestito da un consorzio di sette istituti di ricerca in Europa, guidato dal Migration Policy Centre (MPC) dell’Istituto Universitario Europeo (EUI) a Firenze. Il coordinatore generale di PRIME è Martin Ruhs, anche co-autore di questo studio.
Sito web di PRIME.
L’Istituto Universitario Europeo e il Migration Policy Centre (MPC)
L’Istituto Universitario Europeo (European University Institute, EUI) di Firenze è l’università di ricerca post-laurea e post-dottorato di riferimento in Europa, specializzata nelle scienze sociali e umane. Fondato nel 1972 dagli Stati membri fondatori dell’Unione Europea, l’EUI è un’organizzazione intergovernativa che offre formazione accademica avanzata e opportunità di ricerca d’avanguardia nei campi dell’economia, della storia, del diritto, delle scienze politiche e sociali.
Presso l’EUI, il Migration Policy Centre (MPC) conduce ricerche avanzate e formazione su migrazione internazionale, asilo e mobilità.
L’Università di Uppsala
L’Università di Uppsala è la più antica università nordica, fondata nel 1477. Oggi è un’università di ricerca completa con l’obiettivo di perseguire una ricerca e un’educazione di alta qualità e interagire in modo costruttivo con la società, contribuendo così a un mondo migliore.