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da | 26 Aprile 2016

Quando gli angeli raccontano le storie

   Da un vecchio mulino ad acqua usato per il granoturco ed altri cereali può nascere tutto, anche la “Casa Museo degli spaventapasseri” in quel di Roncegno Terme (Tn), che ben gelosamente il Comune conserva per l’altissimo valore etnologico che rappresenta per piccolini ed adulti.

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Mulino Angeli”, oggi sede museale, si snoda in un percorso affascinante grazie anche a quelle scale di legno che ti fanno soffermare su ampi ballatoi un tempo calcati dal mugnaio e dai suoi aiutanti, per questa mostra permanente ed unica nel suo genere ,’firmata’ dal fotoreporter Flavio Faganello. L’oggetto di tanta maestria permette di soffermarsi sul quel disinvolto progetto “Mail Art” – bisogna ribadirlo che il tema è quello sugli spaventapasseri? – arrivati da ogni parte d’Italia e del mondo in questo delizioso paesetto del Trentino.

In questo luogo colorato e divertente, è senza dubbio da apprezzare il grande valore culturale ed etnografico di ciò che rappresenta poiché i nostri cari amici, chiamati anche fantocci o spauracchi, rappresentano i surrogati nonché i ‘feticci’ della presenza umana nei campi. Se ci spostiamo nei piccolissimi passetti, ‘dietro’, trovi le fotografie dei contadini d’autore ( sì, proprio le loro foto! ) scattate nelle varie valli del Trentino e qui gelosamente raccolte.

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 Questi simpatici “pali di legno” aventi la funzione di spaventare gli uccellini sì da conservare il raccolto ( beh…dopo un po’ i passerotti si abituano e.. cominciano a ‘beccare’ ) sono qui presentati in ogni foggia, forma e dimensione: grandi, piccoletti e, sopratutto divertenti in quanto vestiti – travestiti – da buffi cappellacci, scarponi campagnoli, con tanto di nastri plastificati, maglioni informi ‘tarmatissimi’, accanto a zucche sapientemente cesellate, camicie logore, palloni ‘svuotati’, nylon ben appallotolati, ed ancora pezzi di sughero, lattine varie, giochi di bimbi, vecchi ‘cappottacci’ coloratissimi dismessi e… basta così! No, non basta così: quella bambola colla faccia volutamente girata dallo sguardo satanico inquieta non poco: chissà se la costruzione è avvenuta dopo aver visto L’Esorcista !! Com’è quella filastrocca recitante: “Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio”? Beh…siamo quasi in tema! Nel nostro girovagare mentre le ‘cartoline’ apposte dietro documentano la saggia civiltà contadina, (non certamente di palo in frasca…) veniamo particolarmente attratti da Girolamo, bellissima testa (diciamo subito imprestata) in legno tutta colorata con sguardo stralunato del nostro ‘attore’, che si ritrova colle belle guanciotte rosse e baffi corvini. La storia è veramente curiosa. Ascoltate dunque: il caro manichino, di giorno veniva infilato nella ‘terraccia’ tra i filari delle vigne, per essere riportato poi la sera nell’abitazione del suo vecchio contadino ‘creatore’, desideroso questi di buona compagnia. Passa il tempo, l’anziano muore e ...Girolamo adesso è presente al Mulino Angeli, però ‘ocio’ che l’è sulament imprestèè!!!

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Stupende le preziosità raccolte nelle teche in vetro, ove è possibile incantarsi davanti ai magnifici giochi in legno che partono dal 18° al 20° secolo della Val Gardena – zona altamente conosciuta per l’abilità dei loro intagliatori – che si distinguono nel panorama mondiale dell’artigianato locale. La bambola più piccola del mondo, tutta scolpita in legno è un vero e proprio gioiellino e, simpaticissime quelle teste legnose raffiguranti burattini goliardici. La nostra guida instancabile continua nel presentarci addirittura i giocattoli russi della “Prima guerra mondiale” con accanto la stupenda ‘ruota’ costruita dalle mani dei nonni.

Usciamo. Eccoci alle famiglie – non sono state dimenticate – con tutta una serie di strutture che si trovano in loco, quali fasciatoi, spazio gioco per bimbi, riduttore w.c, nonché tranquillo angolino per allattare i bebè. E non è finita: il simpatico parco giochi allestito sul prato è luogo ideale per le scolaresche che vengono a visitare il Mulino Angeli , ma attrezzato per ogni fascia d’età! Tante inoltre le proposte che si affacciano che per curiosioni e cultori, quali l’Erbario, laboratorio didattico capace di far apprezzare e conservare le piante del territorio, L’orto degli odori che mira ad istruire sulla conoscenza delle varie piante medicinali, Il piccolo laboratorio di falegnameria che permette di usare il compensato, la simpaticissima idea: Costruzione del tuo spaventapasseri, qual laboratorio altamente creativo per costruire piccoli, piccolissimi, spaventapasseri da infilare in tasca, con la conoscenza successiva del laboratorio Facciamo il pane, scoprendo i segreti del mestiere del ‘panificatore’.

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Quanto ai nostri amici, è innegabile che la “forza bruta” della natura corrode ed uccide tutto quello che trova nella nuda zolla e, come “il canto del cigno”, i nostri cari, afflosciati dalle avversità del tempo, muoiono poco a poco con grande nostalgia da parte nostra.

Peccato perché era così bello ascoltare il rumore del vento ffss, ffffffsss!” soffiare attraverso i colli delle bottiglie e dei barattoli…

Carla Cavicchini – cavicchini.press@gmail.com

Carla Cavicchini

Carla Cavicchini

Giornalista

Carla Cavicchini è una giornalista free lance che lavora a Firenze, che ha maturato una solida esperienza nel mondo della comunicazione e dell’informazione. Con il suo stile chiaro e diretto, Carla si distingue per la capacità di raccontare le storie più umane e attuali, unendo rigore giornalistico a una spiccata sensibilità narrativa. Nel corso della sua carriera ha collaborato con numerose testate e ha partecipato a eventi e convegni di rilievo, lavorando a stretto contatto con professionisti del settore – tra cui registi e docenti universitari – che le hanno permesso di approfondire tematiche culturali, sociali e artistiche.

Nel suo blog, Carla condivide analisi, interviste e riflessioni che offrono uno sguardo critico e personale sulla realtà contemporanea, mettendo sempre al centro l’importanza di un’informazione etica e responsabile. Grazie a una costante ricerca di aggiornamenti e alla passione per il giornalismo, è riuscita a costruire un percorso professionale riconosciuto per l’attenzione al dettaglio e la capacità di cogliere le sfumature di ogni storia.

Questa esperienza e dedizione la rendono una voce autorevole e apprezzata nel panorama giornalistico, capace di coniugare professionalità e impegno civile a beneficio dei suoi lettori.

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