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Luciano Ricci, scatti d’autore nella RSA in cui è ospite

da | 12 Marzo 2025

Luciano Ricci, il fotografo di fama internazionale
oggi espone gli scatti delle anziane nell’Rsa in cui è ospite

         Nella sua vita ha collaborato con Fellini, Monicelli; ha fotografato Warhol, Callas, Gassman, Muti
Nella mostra, che inaugura per la festa della donna, ritrae le anziane ospiti della struttura, La Mimosa di Campi Bisenzio

Ha collaborato con Federico Fellini, Mario Monicelli, Luca Ronconi, Ugo Gregoretti, Maurice Bejart. Ha fotografato personaggi come Henry Moore, Riccardo Muti, Andy Warhol, Maria Callas, Jehudy Menuhin, Orazio Costa, Eduardo De Filippo, Vittorio GassmanFranco Basaglia, allora giovane psichiatra determinato a chiudere i manicomi, gli affidò la documentazione fotografica di quei luoghi: con i suoi obiettivi sarà il primo a raccontare quella realtà. Ha esposto alla Biblioteca Nazionale di Parigi (1971), al Museo d’Arte Moderna di New York (1974), ad Arles (1978), alla casa della Cultura di Pechino (1984), alla Galleria d’Arte Contemporanea di Sidney (1984), nelle Gallerie d’Arte Moderna di Colonia, Francoforte e Amburgo (1992-’93).


Oggi Luciano Ricci, 95 anni, è ospite presso l’Rsa La Mimosa di Campi Bisenzio (gestita dal Consorzio Zenit) e, nonostante gli acciacchi, continua a fotografare. Per la festa della donna di sabato 8 marzo, saranno esposti nella residenza sanitaria assistita 20 scatti che ha fatto alle anziane ospiti della struttura e alle operatrici sociali. Armato della sua macchina fotografica, non ha smesso di coltivare la grande passione della sua vita e, seduto sopra la carrozzina, ha immortalato molto donne che vivono quotidianamente l’Rsa campigiana. Tante le signore onorate di posare per Luciano. Tra le caratteristiche di Luciano, il fatto che fotografa con una mano soltanto visto che ha perso due arti (una gamba e un braccio) quando aveva 14 anni a causa di una bomba a mano tedesca che aveva raccolto da terra e con cui stava inavvertitamente giocando.


“Dopo che si è ritirato dal contesto internazionale, Luciano ha sempre continuato a fare fotografia sperimentando nuovi generi e nuove correnti – ha detto la moglie, la poetessa Maria Grazia Carraroli – Adesso vive in Rsa date le sue condizioni di salute, mi dice sempre di sentirsi accolto, apprezza il clima caloroso e di rispetto nei suoi confronti. E poi può continuare ad usare la macchina fotografica, e questo per lui è molto importante”.

“L’esposizione di opere fotografiche in un ambiente come quello dell’Rsa può avere un forte impatto positivo sugli ospiti, contribuendo a stimolare la loro memoria, emozioni e creatività – ha detto Cecilia Cardoso, animatrice dell’Rsa La Mimosa – Inoltre, il fatto che un fotografo di fama internazionale decida di esporre il suo lavoro in una Rsa rappresenta un atto di inclusività e di riconoscimento del valore delle persone anziane, spesso percepite come emarginate o invisibili dalla società. L’arte ha il potere di abbattere le barriere e di stimolare un legame intergenerazionale, creando momenti di riflessione, bellezza e, in alcuni casi, anche di comunione tra il fotografo e gli ospiti”.

Ufficio stampa
PS Comunicazione
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Carla Cavicchini

Carla Cavicchini

Giornalista

Carla Cavicchini è una giornalista free lance che lavora a Firenze, che ha maturato una solida esperienza nel mondo della comunicazione e dell’informazione. Con il suo stile chiaro e diretto, Carla si distingue per la capacità di raccontare le storie più umane e attuali, unendo rigore giornalistico a una spiccata sensibilità narrativa. Nel corso della sua carriera ha collaborato con numerose testate e ha partecipato a eventi e convegni di rilievo, lavorando a stretto contatto con professionisti del settore – tra cui registi e docenti universitari – che le hanno permesso di approfondire tematiche culturali, sociali e artistiche.

Nel suo blog, Carla condivide analisi, interviste e riflessioni che offrono uno sguardo critico e personale sulla realtà contemporanea, mettendo sempre al centro l’importanza di un’informazione etica e responsabile. Grazie a una costante ricerca di aggiornamenti e alla passione per il giornalismo, è riuscita a costruire un percorso professionale riconosciuto per l’attenzione al dettaglio e la capacità di cogliere le sfumature di ogni storia.

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